Circondarsi soltanto di persone che risuonano con le nostre qualità più autentiche non è un gesto di arroganza, ma un atto di tutela spirituale. Nell’arte, come nella vita, ogni incontro lascia un’impronta. Una conversazione, uno sguardo, una stretta di mano possono agire come semi, capaci di germogliare in noi conseguenze impreviste.
Chi si avvicina a te per calcolo, per convenienza o per tornaconto, porterà inevitabilmente con sé una vibrazione dissonante, che a lungo andare può avvelenare anche l’ispirazione più pura. La tentazione di frequentare chi "potrebbe esserci utile" è forte, soprattutto in un ambiente competitivo come quello artistico. Ma ogni compromesso, anche solo sociale, è un piccolo tradimento al nostro nucleo più vero.
Ricorda che anche un semplice gesto, una stretta di mano o un sorriso complice è una forma di contratto invisibile, un consenso silenzioso. Se non è sincero, rischia di diventare un vincolo che ci lega a energie contrarie al nostro cammino.
Per questo è meglio scegliere con fermezza chi accogliere nel proprio orizzonte umano: chi ci ispira fiducia al primo sguardo, chi ci fa vibrare di una gioia quieta e profonda. Non farti sedurre dal miraggio dell'opportunità immediata; coltiva invece relazioni che nutrono la tua anima e proteggono la tua integrità.
Solo così l'artista (e l'uomo) potrà camminare leggero, fedele a se stesso e al mistero che custodisce.
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